Sempre a fronte alta…Con tutta la rabbia in corpo

È difficile scrivere in questi momenti di rabbia, delusione, incredulità…eppure qualcosa scivola giù lo stesso, anche perché fin troppi anni di egual o similari situazioni, hanno purtroppo forgiato in ogni singolo animo del tifoso rosanero, un’anima invincibile.

Dopo programmi e sogni di gloria, è arrivato il momento di cogliere sul muso una realtà ben diversa che ha saputo distruggere quanto di buono era stato costruito con sacrificio e dedizione dal vero ultra’ di questa maglia, di questa città.

Lo squallore ostinatamente mostrato in campo, ha depauperato sinanche il patrimonio di spettatori presenti allo stadio, con presenze che si sono assottigliate con perdite di almeno diecimila unità a partita…

Quello che era un sibilo di contestazione è diventata ben presto una voce ed oggi un urlo di dissenso che ha spazzato via qualsiasi resistenza e sopportazione.

Cosenza, Lecco, Cittadella…sono le squadre che hanno violato il nostro stadio, senza neanche sudare e questo mentre in campo Brunori e compagni passeggiavano allegramente, brucando l’erba beatamente.

Che il colpevole di questa incresciosa situazione sia Corini o i giocatori, poco importa perché il risultato è evidente sotto gli occhi di tutti: non c’è gioco, non cè impegno, non c’è attaccamento alla maglia, non c’è rispetto per niente e per nessuno e se fino ad oggi siamo in una posizione di classifica accettabile lo si deve soltanto perché stiamo vivendo di rendita con risultati ottenuti anche fin troppo casualmente.

L’involuzione mostrata dalla squadra è evidente ed è inconcepibile stare a difendere l’indifendibile, accampando argomentazioni inverosimili o porgendo le proprie scuse alla fine di ogni partita. Il vero pentimento dovrebbe avvenire dando l’anima in campo e non piagnucolando in sala stampa ..sennò è perfida ipocrisia di cui nessuno, sente il bisogno di nutrirsene.

La società inspiegabilmente temporeggia a prendere i necessari rimedi, ma non c’è più tempo di riflettere o di augurarsi chissà quale inversione di rotta, per il solo fatto che i guai nascono da fin troppo lontano ed erano già evidenti fin dallo scorso campionato, allorquando si disse che la squadra era poco attrezzata. Quest’estate la squadra è stata rinforzata, ha beneficiato di tutte le attenzioni possibili non ultimo la puntualità nel pagamento dei floridi stipendi…ed oggi ci ritroviamo nel bel mezzo di una tempesta di ghiaccio o di fuoco, poco importa la differenza.

Dinanzi a sacrifici, sangue e sudore compiuti da migliaia di tifosi, dentro e fuori casa, questi signori dalle mutande colorate, hanno risposto con strafottenza ed arroganza ed hanno dato l’alibi finanche ad un allenatore dimostratosi incapace, che non fatto altro potesse che nascondere le colpe, rispondendo con farneticanti giustificazioni accampate settimanalmente dinanzi alla stampa.

Quello che fa rabbia è che il conto come al solito lo pagheranno i veri tifosi, quelli che vivono di pane e Palermo e che dopo una sconfitta non ci dormono su per diverse nottate, tanto è la rabbia, la delusione, lo sconforto.

Approfittando della sosta, dopo questo scempio è bene che si sappia che i nostri beneamati giocatori, stanno godendo pure di un meritato riposo, chiamasi permesso breve, per allontanarsi dalla città …ecco perché non è per niente sbagliato sostenere che il solito conto lo pagano coloro che per amore di una maglia, di un ideale, di una fede sportiva, compiono quei sacrifici che nessuno capisce, riconosce o premia.

Oggi fa rumore la contestazione compatta della tifoseria, ma è la silenziosa stanchezza di rivedere film già trasmessi che dovrebbe far riflettere ancora di più quelli che sono in una posizione di comando.

Ormai lo stadio è una polveriera e ogni rimedio va preso prima che sia troppo tardi e prima che il generale nervosismo causi guai ancor maggiori…

Ma forse tutto questo parlare o scrivere…è già inutile di suo.

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