Sempre a fronte alta…Bella, anzi brutta da morire
Ancora una volta, i conti non tornano ed il Palermo visto a Genova ha fatto arrabbiare non poco i suoi tifosi. Una squadra arruffona, nervosa, prevedibile, evanescente, ha reso felice una Sampdoria orfana di altrettanta fisionomia di squadra ambiziosa.
Il match di Marassi avrebbe dovuto essere l’occasione del riscatto per il rosanero, dopo il misero bottino raccolto contro Spezia e Lecco e sarebbe dovuta essere l’occasione per mostrare sul campo effettivi segni di rinascita, progresso e visione di gioco. Ed invece, in campo, si è visto quanto di più brutto mostrato sino ad ora dalla squadra di mister Corini. Eh già, mister Corini, sempre più indifendibile, non tanto per i risultati ( che adesso cominciano ad essere anche quelli, scoraggianti) ma soprattutto per la pochezza di idee, di schemi, di fantasia e di concretezza mostrata sul campo. Quello che appare evidente è che ad oggi non ci siano schemi di gioco adeguati ai singoli giocatori schierati e che ognuno di loro, si affidi ad improbabili giocate solitarie piuttosto che ai canonici ed improvvidi lanci lunghi, addirittura dettati dal nostro portiere.
Insomma una situazione imbarazzante che comincia a creare un clima di contestazione e di caccia alle streghe dove non è esclusa la critica a chicchessia e per qualsiasi cosa si faccia o si eviti di fare. Una dirigenza abbastanza lontana dagli attuali problemi panormiti, che non aiuta a risolvere la situazione e che sta inclinando quel rapporto di fiducia e quel senso di appartenenza che si era diffuso velocemente nelle nuove leve da spalti.
Essendo caratterialmente una piazza volubile e troppo legata ai risultati, la tifoseria rumoreggia per quel senso di paura che significherebbe mancare l’obiettivo dichiarato della risalita in serie A e questo sarebbe un grosso problema da gestire a tutti i livelli.
Le vittorie sono le migliori medicine da somministrare alla piazza, ma obiettivamente quello che si vede in campo è abbastanza mediocre . Se poi le sconfitte si ripetono….
Senza volersi attaccare ai singoli episodi come quello dello scellerato rigore assegnato a favore della Sampdoria, non si può continuare a giustificare un gioco assente ed una tattica di gioco brutta da guardare, da descrivere e da approvare.
Volendo parlare anche degli episodi è doveroso sottolineare come l’arbitro Doveri ha voluto ergersi a protagonista negativo della scorsa partita ed allo stesso modo si è voluto ergere a paladino in difesa di una società allo sbando come la Sampdoria, ma obiettivamente quanti tiri in porta ha fatto il Palermo? E se contro il Lecco, si era potuta chiamare parzialmente in conto la malasorte avuta, cosa si vuol dire della partita di Genova? Come si possono giustificare gli errori commessi in tutte le zone del campo, da tutti i giocatori schierati?
Vero che in campo scendono i giocatori e quindi a loro sono attribuibili gli stessi errori, ma quello che genera più di un sospetto è che tutto nasca dalla stessa posizione data ai giocatori schierati, dall’idea di gioco data alla squadra che prevede una manovra lenta ed a scavalcare il centrocampo, da una manovra offensiva che si basa un solo terminale di attacco, abbandonato a se stesso.
Attendiamo notizie, risultati e punti dalle prossime due partite casalinghe , ma onestamente continuare così è dura per tutti.
Chiudiamo questa consueta rubrica, condannando, senza se e senza ma, quanto accaduto a Firenze con il beneplacito della Federazione Italiana Gioco Calcio. Quest’ultima, ha deciso la disputa di una ignobile partita non tenendo conto di quanto era accaduto e sta continuando ad accadere in tutta la Toscana, a causa delle terribili condizioni atmosferiche che sino al fischio d’inizio della partita aveva già provocato ben 8 vittime e molteplici danni. Da applausi la decisione opposta presa dalla Curva Fiesole che disertando la partita, hanno impiegato la forza dei propri cori e della propria fede calcistica, spalando fango e mettendo a disposizione della macchina dei soccorsi, la propria forza e gli stessi soldi destinati al botteghino.
Come detto tante volte, questo calcio schiavo delle tv e succube delle logiche di sporchi traffici e di potere, non è più il calcio della gente e questo già da un bel po’ di tempo.
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