Sempre a fronte alta- La solita storia del gufo nero!!!
L
Dopo un bel filotto di risultati positivi, la consueta amnesia di gioco e di carattere della squadra di mastru Filippu, ha provocato la sconfitta contro il Picerno.
Alla vigilia della partita, un po’ tutti si preccupavano solo di dove fosse situato il paesino di Picerno, senza neanche prendere in considerazione l’ipotesi di una debacle…Ed invece questa giovane compagine, che si trova in provincia di Potenza ( tanto per tranquillizzare chi non ha dimestichezza alcuna con la bussola) , ha sgambettato il Palermo, al termine di una prova che ha visto, i prodi rosanero, per nulla autoritari e pericolosi.
In un campo di gioco in erba sintetica ( come neve frequente comanda, da quelle parti), dalle dimensioni minime possibili, al cospetto di circa mille spettatori, si è così consumata l’ennesima partita da dimenticare per la storia sportiva del Palermo.
C’è poco da aggiungere e su cui ragionare, non foss’altro perché tutto d’un tratto, si è spento quell’entusiasmo vincente, che si era ridestato in un po’ tutto l’ambiente.
Hanno così ritrovato spazio e fiato le ire funeste e depressive dei gatti o dei gufi.. comunque neri!!!
Scorrendo i commenti sul web, alla conclusione dell’incontro, infatti, non sono state lesinate critiche e lamentele sarcastiche, circa la prestazione della squadra e delle ambizioni societarie…
In parole povere, si è interrotta quella tregua dettata dai ritultati positivi ottenuti recentemente in campionato ed è ricominciato il solito tran tran ….
Come se fosse possibile vincerle tutte ed essere promossi direttamente prima di Natale…
Mah…ognuno continui a pensarla come vuole…,magari da un’altra parte e non professandosi tifoso…ma semplice sportivo, poco appassionato.
Quello che invece oggi induce a riflessione è la storia…ripetuta, vissuta e sofferta…dei soliti irriducibili.
I soliti Ultras che non conoscono ostacoli, macinano kilometri e sono sempre pronti a sostenere la squadra ovunque e comunque.
Arrivare a Picerno non era semplice, eppure, come al solito, hanno occupato i loro gradoni e non hanno lesinato entusiasmo, per sostenere e spronare (invano) la squadra. Che li ha traditi, senza giri di parole.
Mentre erano sugli spalti, sono stati anche abbondantemente innaffiati dalla pioggia battente e sferzati da un freddo pungente…eppure non si sono mossi e fermati.
La prestazione della squadra non li ha ripagati per nulla ed il risultato finale non li ha consolati, come spesso accade..a dire il vero.
Immaginiamoci quindi, lo stato d’animo per affrontare un lungo e silenzioso viaggio di ritorno, con la prospettiva di essere infastiditi dal solito tifoso ( o psdeudo tale) occasionale che ti aspetta per scherzarci su oppure per elocubrare la solita sentenza di depressione e di fallimento!!!
Qualcuno non sa che l’unica ragione che attiva gli Ultras per sobbarcarsi fatiche, delusioni e spese…è soltanto una innata passione, un amore vero e sincero che non conosce soste, flessioni o ripensamenti…
Eh già..perchè proprio gli stessi soliti noti…- gli Ultras – sarebbero pronti a ripartire pure domani, se solo si giocasse di nuovo ed ovunque, nonostante la delusione di Picerno o qualunque altra subita.
E quando si parla di passione, amore e speranza, lo si deve fare con cognizione di causa, perché stiamo a parlare di una tradizione sportiva, come quella del Palermo, che di certo non è ricca di successi o di gloriosi traguardi…
Viaggiare appresso ad una strisciata italiana o europea, di certo è più semplice e vincente ( almeno in percentuale), rispetto al seguire il Palermo.
Se a questo aggiungiamo il fatto che i palermitani, si muovono dal profondo del mondo, per cui i viaggi sono sempre più lunghi e complicati, …ecco che il piatto è servito, con tanto di contorno!!
Picerno, come Monza, come Venezia, come Lecce…sono tutte storie vissute e già raccontate…ma mai capite a fondo, sopratutto dal punto di vista di chi le ha affrontate dall’ultimo gradone della curva…
Chiaramente a te GUFONERO, che aspetti al varco per proferire il classico BELLUPALIEMMUCHIHAI…questo non importa e non ci saranno mai motivi di ripensamento, perché vivi ( o forse no) nella speranza che gli altri perdano, per poter pensare che tu solo hai vinto.
Lascia un messaggio