Sempre a fronte alta-Indietro Tutta
Gli eventi pallonari in casa rosanero si susseguono e purtroppo, di risvolti positivi, non v’è traccia alcuna.
Dall’inizio dell’anno, l’unica gioia è arrivata da Cava dei Tirreni, dopo una serie di delusioni che hanno avuto seguito nelle partite seguenti. Molto poco quindi per aspirare a qualcosa di diverso da un futuro preoccupante e deludente per tutti.
Proprio nelle scorse puntate di questa rubrica, l’appello lanciato fu quello di cominciare pure a preoccuparsi di chi sta dietro e non di chi inseguire avanti.
Anzi, non solo, non sono arrivate le vittorie sperate, ma si sono sovrapposti episodi grotteschi, tra scivoloni e rimbalzi d’alta quota, che hanno ancora di più disturbato, l’indole già turbolenta, dell’ambiente cittadino.
Oramai, non passa giorno, che le proteste dei tifosi, nei confronti di società e squadra, non si facciano sempre più pressanti e visibili, con l’inevitabile effetto di spaccare pure la tifoseria, sui rimedi da intraprendere e sui bersagli da colpire.
C’è chi difende la società perché vittima degli eventi pandemici…C’è chi assolve l’allenatore perché non ha una squadra all’altezza…C’è chi assolve la squadra perché limitata di suo….C’è chi non difende nessuno e attacca tutti.
Tutte posizioni condivisibili perché frutto ( si spera ) soltanto di un’attaccamento alla maglia ed alla fede calcistica.
L’importante è che comunque ognuno rispetti il proprio ruolo e non ecceda in atteggiamenti inutili. Aldilà del corretto modo di proporsi e di esprimersi, è bene che tutti siano consapevoli di quei limiti che non dovrebbero mai essere valicati.
Esperienza insegna che ognuno ha sempre un proprio ruolo e se ciò non viene mantenuto si scatena il caos che è foriero soltanto di uno status quo che non conviene a nessuno.
La notizia del giorno è che parrebbe seria la volontà da parte della dirigenza di mettere in vendita l’intero pacchetto azionario e quindi non solo il 40 per cento del socio minoritario (Di Piazza, per intenderci). Secondo una fonte giornalistica, il prezzo fissato è pari a 15 milioni, più la gestione pubblicitaria per 4 anni, che rimarrebbe a beneficio della Damir. Non è dato però sapere se tale prezzo comprenda il costo di acquisto dei terreni sui quali dovrà sorgere il centro sportivo di Torretta e se lo stesso centro sportivo da realizzare, sia a carico della società entrante o uscente.
Un particolare non da poco, perché è chiaro che se il prezzo evidenziato comprendesse il centro sportivo, allora potremmo ritenerlo quasi congruo anche se chi dovesse subentrare potrebbe non essere d’accordo con questa idea e ragionare su altre soluzioni. Ciò significherebbe che la battaglia sul prezzo sarebbe ardua e lunga.
Se invece i quindici milioni richiesti per il passaggio delle azioni, si riferissero alla attuale quotazione della squadra, del titolo sportivo, degli investimenti fatti, delle potenzialità future, … allora … la musica sarebbe un’altra e le perplessità degli eventuali acquirenti, si accrescerebbero, così come quelle di tutti.
Volendo fare due conti della serva, diciamo che allo stato attuale l’attuale proprietà può vantare di avere investito circa 2,8 milioni di euro per il tentativo di salvataggio della vecchia gestione ( sarebbe un rischio di impresa da non considerare, ma lasciamo perdere), circa 3,2 milioni di euro per mettere in piedi la scorsa stagione e circa 4,5 milioni di euro li spenderà sino al termine della stagione corrente. A questi vanno detratti circa 3 milioni di euro di entrate tra l’anno scorso e quest’anno per diritti televisivi, pubblicitari, incassi al botteghino, etc.
Ad occhio e croce, arriveremmo quindi a circa 7,5 milioni da recuperare, il che significherebbe non considerare il rischio di impresa che comunque può avere risvolti positivi e negativi…e proprio in questo periodo uscire indenni (quindi in pareggio sarebbe una vittoria insperata).
Nel caso in cui si debbano computare pure i costi per il realizzando centro sportivo chiavi in mano dovremmo aggiungere qualcosa come 4,5 milioni di euro.
A beneficio comunque della Damir rimarrebbe la gestione pubblicitaria per quattro anni che è da considerare, a tutti gli effetti, il vero valore aggiunto di questa operazione di acquisto delle azioni.
Anche se in maniera grossolana e sicuramente non fondata su dati certificati o rilasciati da nessuna fonte ufficiale, non sarebbe pura follia dire che le cifre azzardate poc’anzi non siano tanto distanti dalla realtà e quindi chi di dovere faccia bene i suoi conti e tenga conto delle valutazioni da esporre o da affrontare.
Aspettiamo quindi gli eventi e speriamo sempre che la sorte ci regali quella tranquillità raggiunta soltanto negli anni d’oro in cui eravamo tutti insoddisfatti di arrivare quinti in serie A.
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