Sempre a fronte alta – I nodi…del pettine!!!

Dopo tanto tuonare…piovve!!!

L’anno che si è appena concluso, ha voluto regalare ai tifosi rosanero il botto finale…anche se in verità molti di loro lo aspettavano da tempo!!! A Firenze dicono “tanto agghiurnò ca truniò!!!

Il matrimonio siculo/americano è definitivamente naufragato in uno scrosciare di piatti rotti, che ha richiamato l’attenzione su una crisi coniugale iniziata dal giorno dello stesso matrimonio!!!

Come in ogni società che si rispetti, le beghe nascono sempre dalla contrapposizione delle forze in essa esistenti, accentuata anche dai diversi pesi e dalle diverse misure. E’ chiaro che chi ce l’ha più grosso (il pacchetto azionario) conti e decida di più e questo lo si sa da principio, perché quindi poi lamentarsi? Nonostante l’esperienza e la storia insegni, però ci si casca sempre, per poi pentirsene amaramente.

Il rapporto siculo americano ha sempre subito gelosie, contestazioni, incomprensioni che venivano esternate così pubblicamente, che oggi non ci si può stupire se tutto sia finito. Casomai ci sarebbe da chiedersi perché sia iniziato…ma questi sono argomenti secretati come tutti i più grandi misteri del mondo ed a pensare male ci si azzecca sempre!!!

Argomento del giorno è diventato quindi cosa accadrà in futuro, se la famiglia Mirri abbia ancora voglia e possibilità di continuare questa avventura, se ne abbia la possibilità economica, se ci sia qualcuno già pronto a rilevare le azioni, se i programmi annunciati avranno un seguito, se la società sia stata depotenziata economicamente a tal punto da rischiare un nuovo tracollo, se ci saranno le condizioni per stagnare in serie C ancora chissà per quanto…

Dubbi, perplessità,ansie e paure non da poco.

Ma procediamo con ordine.

Chiariamo innanzitutto che gli attuali proprietari hanno da subito detto che un eventuale disimpegno finanziario del socio di minoranza non avrebbe provocato dissesti, perché comunque il futuro è stato progettato con parsimonia, tant’è che la squadra è stata costruita in economia e con una programmazione a vari step. Di contro è anche vero però che il maledetto covid ha messo in crisi l’intero sistema economico mondiale e quindi anche in viale del fante, il contraccolpo non è stato indifferente, dovendo subire mancati incassi per circa due milioni di euro, ma anche mancati profitti per il portafoglio aziendale della Damir.

Diciamo che la volontà di proseguire, nel tempo, è rimasta immutata, ma cominciano a pesare le incognite sul futuro in attesa di capire quando la pandemia sarà sconfitta.

Il programma prevedeva fin da principio un decollo della nuova società con questa proprietà con una doppia promozione dai dilettanti verso il mondo professionistico dei cadetti. Raggiunta la serie B (probabilmente in un triennio), ci si sarebbe guardati intorno alla ricerca concreta di un acquirente, che desse il giusto peso e riconoscimento al valore di mercato della squadra. Ecco perché le finanze societarie sono state congelate in attesa della realizzazione del centro sportivo, che anche da solo desse peso all’appetibilità del titolo sportivo. Fondandosi sul recente passato e non sui consueti voli pindarici, diciamo che il valore della società dovrebbe ben facilmente individuarsi proprio sulla base di fatti concreti, piuttosto che sul valore del parco giocatori che, ad oggi, non sarebbe di rilievo, tenuto conto dei numerosi prestiti e della presenza di svincolati in squadra.

Senza omettere nulla, l’attuale proprietà non ha mai nascosto che aldilà dell’amore per la maglia, dell’appartenenza, della trasparenza…blablablabla… quella in essere è una operazione finanziaria, dalla quale ricavare un profitto imprenditoriale che non potrà mai prescindere dagli investimenti attuati anche nel tentativo estremo di salvare il vecchio Palermo, allorquando furono versati 2,5 milioni di euro per l’infausta causa.

Ciò significa che, in qualsiasi momento, dovesse presentarsi una opportunità di vendita vantaggiosa, la famiglia Mirri, non esiterebbe a vendere. Tradotto in parole povere…ogni qualvolta qualcuno sui mass media ipotizza un interesse per le quote, deve sempre camminare con il portafoglio appresso, piuttosto che attestati di simpatia, amore e fedeltà.

Per quanto riguarda le ambizioni sportive…della tifoseria, c’è da dire che andranno sempre commisurate alla realtà. Prima ancora di vincere il campionato, l’interesse societario sarà quello di rafforzare l’appetibilità del club mediante l’acquisizione di patrimoni immobiliari ( centro sportivo) , il rafforzamento del branding e del legame con il tessuto sociale ed economico regionale.

In caso di debacle , non è da escludere un intervento finanche politico per trovare risorse e idee di crescita.

D’altra parte, non ha fatto presa l’azionariato popolare ( e non entriamo nel merito delle polemiche scaturite), non c’è stata una continuità di interventi a sostegno della società come sbandierato all’inizio (ad esempio, sicindustria, se la memoria non ci inganna, ha contribuito con circa 100.000 euro per l’acquisto degli abbonamenti in serie D per poi defilarsi), gli sponsor hanno avuto il braccino corto, così come la lega calcio ( che anzi ha preteso una somma ingente per l’iscrizione al primo campionato)…Insomma non tutto è andato per il verso giusto, anzi…

La speranza è che i canali diplomatici attivati e le valenze politiche possedute dall’attuale proprietà, possano determinare una gestione per il presente e per il futuro ottimale ed a garanzia di ciò, ci sta proprio quell’interesse imprenditoriale poc’anzi richiamato, che forse gioca a favore pure della stessa tifoseria.

Paolo Rizzo

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