Sempre a fronte alta – E’ tutto sbagliato

Se casomai, qualcuno, avesse qualche dubbio, sull’andazzo del calcio italiano, ciò che accade settimanalmente è l’ulteriore conferma che, il baraccone, non regge più e va avanti per inerzia.

Quella che era considerata una delle industrie più floride dell’italico stivalone è in caduta libera e, forse, l’unica speranza di salvezza, a cui potrebbe aspirare, sarebbe quella della completa rifondazione dei suoi quadri dirigenziali che sappiano ripartire con umiltà e sapienza dando ascolto anche alla voce del popolo, che poi né è il vero padrone, aldilà dei milioni di euro che sponsor, tv e presidenti spendono.

La Governance del calcio continua a sbagliare ogni qualvolta c’è da prendere una decisione importante e, quello che successivamente si scatena, finisce con lo scontentare tutti e con lo screditare anche quel poco di buono che rimane.

Tanto per non perderci in chiacchiere focalizziamo così gli ultimi due avvenimenti di maggior rilievo che hanno scosso quindi il panorama calcistico nazionale: il fallimento del Trapani e la disputa Juventus-Napoli.

Nel primo caso è bene dire che il Trapani calcio è stato regolarmente iscritto in serie C nonostante la situazione patrimoniale fosse al collasso ed i suoi tesserati risultassero privi del pagamento delle spettanze dovute già dallo scorso maggio.
Eppure, secondo gli organi di controllo della FIGC, era comunque tutto risolvibile anche perché si confidava su una lettera di intenti per la futura cessione societaria, in grado di risolvere tutti i debiti in corso!!

Ciò accadeva qualche mese fa, nonostante i proclami fatti fin dallo scorso anno, quando, della stessa superficialità di valutazione e di controllo, fecero le spese altre squadre… non ultima il Palermo.

Incredibile ma vero!!

Nonostante l’emergenza sanitaria del Covid 19 e il conseguente slittamento dell’avvio dei campionati, la Federazione, non ha approfondito la situazione in atto a Trapani ed ha regolarmente stilato il calendario del campionato ed ha tranquillamente dato avvio all’inizio del torneo…scoprendo quasi per caso che i granata non avevano neanche tesserato l’allenatore ed il medico sociale!!!

Si è così aspettato la seconda rinuncia a scendere in campo del Trapani,  o forse sarebbe meglio scrivere la seconda mancata presentazione della squadra in campo, per giungere alla radiazione della società….

Tutto risolto quindi????

Si, no, forse…

E già perché adesso bisognerà capire come risolveranno il pasticcio del girone monco, che così facendo, determinerà un turno di riposo settimanale per tutte le squadre regolarmente partecipanti al torneo.

D’altra parte è impensabile andare a recuperare una squadra dalle serie inferiori, per tappare il buco, perché ciò significherebbe stravolgere, ancora una volta, tutto ivi compreso la finestra supplementare di calciomercato, la preparazione di tutta la logistica organizzativa, la modifica del calendario, etc, etc… (salute!!!).

E meno male che qualche altra squadra, sembrerebbe, aver superato le similari criticità economiche mostrate durante le verifiche patrimoniali di questo pre-campionato perché sennò l’effetto domino sarebbe ancora più devastante e degno del dilettantismo assoluto.

Ma per qualcuno va bene lo stesso così…!!

Insomma una pessima figura, l’ennesima, per tutto il mondo del calcio che continua a richiamare la propria indipendenza, ad evidenziare la propria strutturazione, la propria forza e bellezza… e poi subisce queste débâcle inconcepibili, figlie di una colpevole improvvisazione gestionale.

Considerato che si parla di improvvisazione analizziamo e commentiamo subito il secondo avvenimento choc verificatosi durante la seconda giornata di campionato, questa volta di serie A.

Alla vigilia di Juventus – Napoli, la squadra partenopea, accusa due positivi al Covid 19 e di tale fatto viene informata la Azienda Sanitaria Locale dello stesso capoluogo.

L’organismo sanitario competente, fatte le dovute verifiche per ragioni di sicurezza ed in luogo della necessità di contenere i contagi sul territorio regionale e nazionale, applica il normale protocollo di isolamento fiduciario per tutta la squadra, ivi compreso lo staff di accompagnatori.

Proibendo, di fatto, la partenza per Torino (considerato che chi deve rispettare l’isolamento, non può allontanarsi dal proprio domicilio).

La comunicazione della ASL napoletana, viene inviata quindi in Federazione e girata anche alla squadra avversaria, chiedendo il rinvio della partita, in programma di lì ad un giorno.

Sia la Juventus che la Federazione si rifanno però al regolamento, sottoscritto da tutte le società, proprio durante la pandemia e che ha comunque concesso l’avvio del torneo.
Tale protocollo prevede che soltanto in caso di un numero pari a più di 8 calciatori riscontrati positivi al virus, la partita da disputare, possa essere rinviata.

Pertanto, l’incontro non può essere posticipato e, nel caso in cui il Napoli non si presentasse, scatterebbe la sconfitta a tavolino e la penalizzazione di un punto in classifica. Questo quindi viene comunicato al Napoli in risposta alla precedente richiesta.

A questo punto, il Napoli, non può comunque presenziare allo stadio di Torino; la Juventus e gli arbitri, invece, si presentano regolarmente e, quest’ultimi, stilano regolare rapporto di gara con la vittoria a tavolino per la compagine bianconera.
Il tutto con, ”addirittura”, mille tifosi bianconeri che prendono regolarmente posto in tribuna…
Così come concesso dal Governo Nazionale!!!! (ma questa è un’altra storia).

Tutto chiaro, limpido e regolare…. o forse no!!!!

Qualcuno infatti, in sede di stesura del famoso protocollo d’intesa per la disputa delle partite di calcio, ha dimenticato di riflettere sul fatto che la FIGC, o Lega Calcio che sia, non può prescindere nell’assumere le sue decisioni dalle leggi, dai regolamenti e dagli ordini Governativi, specie in caso di ordine pubblico, sicurezza sanitaria etc..

Questi infatti hanno la supremazia assoluta e pertanto nel qual caso decidano o impartiscano un ordine, lo stesso, va eseguito a prescindere da tutto.

Pertanto se la ASL della regione Campania ha stabilito l’isolamento domiciliare dei giocatori azzurri, nessuno poteva partire per Torino, indipendentemente dal numero dei positivi riscontrati tra i tesserati. 

L’eventuale violazione costituisce un preciso reato penale!!

Nulla importa se altre ASL, in circostanze simili non si sono espresse con egual rigidità, anche perché oggi la situazione è in evidente peggioramento e quindi si assumono delle decisioni con maggiore responsabilità, anche perché questo è ciò che richiede la stessa popolazione.

Nel protocollo d’intesa proposto dalla Federazione e sottoscritto dalle squadre, nessuno si era posto come fronteggiare anche questa eventualità???

Per il momento la decisione del giudice sportivo in merito a quanto accaduto non è arrivata ma, il supplemento d’indagine, non impedirà di nascondere queste ennesima figuraccia, a prescindere da come finisca, considerato che la vicenda ha avuto ampia cassa di risonanza sui media di tutto il mondo, inasprendo anche i rapporti tra le varie fazioni di tifosi, che chissà per quanto tempo si trascineranno questa polemica.

Frattanto, a Palermo, dove era in programma la partita Palermo-Potenza, quest’ultima squadra, ha accusato due giocatori positivi al Covid 19 e, dopo la comunicazione della situazione in atto alla lega di serie C, la stessa, ha provveduto “semplicemente” a rinviare la partita, atteso che la ASL della Basilicata aveva egualmente imposto l’isolamento domiciliare a tutti i tesserati, in attesa di ulteriori riscontri.

Senza rulli di tamburi e strilloni di periferia, la società rosanero ha preso atto della decisione assunta ed ha finanche …… evitato…. di presentarsi allo stadio!!!!!!

Basterebbero questi due recenti episodi appena trascorsi per esprimere un giudizio sulla Governance del calcio italiano… ma purtroppo, in un recente passato, è accaduto ancor di peggio e nessuno l’ha dimenticato…

… specie a Palermo.

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