Sempre a fronte alta – Avanti Italia

A fronte di una situazione come quella in atto, un po’ tutto si sta fermando ed anche la nostra redazione sta modificando il proprio modus operandi, in attesa di tempi migliori e del riavvio di una normalità, speriamo prossima e definitiva.
Questo spazio dedicato usualmente al rimbalzo della sfera cuoiata ed alle vicende pallonare del nostro amato Palermo, oggi sarà sfruttato in maniera diversa, nella speranza che sia comunque utile e stimolante.
L’emergenza che stiamo vivendo impone un po’ a tutti di riflettere e di assumere un comportamento responsabile che contrasti gli isterismi, la cretinaggine, l’arroganza, la superficialità ed il protagonismo che si sta dimostrando dilagante.
Fiumi di inchiostro e di parole hanno invaso il web, provocando uno stato di incertezza, preoccupazione, nervosismo che, nel tempo, rischia di diventare ancora più pericoloso dell’epidemia sanitaria in corso.
Una Nazione incapace di gestire le emergenze perché già l’ordinario è una battaglia quotidiana, un popolo sprezzante di regole, ordine e disciplina, che va educato e redarguito ad ogni singolo passo, una classe politica incerta e pasticciona che ingigantisce i problemi in virtù del continuo battibeccare da cortile, una situazione medico-ospedaliera precaria ed obsoleta, deficitaria ancor prima dell’arrivo di una qualsiasi pandemia, una voglia di protagonismo e sensazionalismo che investe chiunque senza distinzione di cultura, ceto e grado… Questo accompagna la pandemia. Ecco qual’è la reale situazione di pericolo che stiamo attraversando in virtù di questo maledetto virus dai tentacoli lunghi quanto tutto il mondo.
Considerato tutto quanto premesso, occorre invertire la rotta e investire l’italico residente, di un senso di responsabilità, di onestà, di correttezza che, spesso, non ha mostrato di avere.
L’isolamento del virus è fondamentale per vincere questa battaglia senza ulteriori perdite umane e danni economici.
Per cominciare a lottare veramente tutti insieme è fondamentale isolare chi rema contro anche se il caso, con metodi estremi come richiede la gravità degli eventi.
La strada da percorrere sarà tutta in salita e dura, ma non impossibile da percorrere. Pertanto che si stringano i denti e si pensi al traguardo da raggiungere.
Oggi, il popolo italiano, deve dimostrare di essere “ultras” nell’aiutare il prossimo, nel rispettare le regole, nell’evitare isterismi, nello stoppare gli allarmismi, nello stemperare gli animi e nel collaborare nel miglior modo possibile.
In questo momento non occorre che il web continui ad essere palestra sanitaria per la pletora di primari ed infermieri dell’ultima ora.
Non serve che ciò che si pubblichi, in virtù di una libertà di stampa e di scelta, sia ripetitivo, omnisciente e falso.
Non è utile che si stia a rimurginare sugli accadimenti ventiquattrore al giorno…
Non si scinda dalle misure eccezionali imposte, quello che ci piace da quello che ci potrebbe sembrare fastidioso.
Non si compiano fughe in avanti per dimostrare che si è invincibili o intoccabili …
Si marci compatti in ossequio a ciò che viene dettato da chi ha questo incarico in virtù di sapienza e certezze acquisite attraverso esperienze maturate sul campo e non dalle chiacchere sul web.
Un appello accorato va quindi rivolto:

ai politici affinché trovino quella imprescindibile unità di intenti e di decisioni volte ad aiutare la Nazione e perché studino incessantemente sulle manovre da adottare, sui rimedi e le soluzioni da approntare, in seno anche alla situazione economica che appare tanto grave quanto quella sanitaria;

alla stampa affinché svolga il suo ruolo sensibilizzando il popolo e dando le corrette ed indispensabili informazioni senza fronzoli e senza ricami;

al popolo, perché in questo momento di difficoltà, comprenda i sacrifici e si attenga alle istruzioni date in seno alle regole da rispettare. Siamo tutti in difficoltà ed in confusione, ma cerchiamo di aiutarci reciprocamente, specie chi vive la drammaticità di questi momenti con maggiore intensità.

Chi ci governa non dimentichi di salvaguardare i diritti di tutti – anche dei carcerati – senza però chinare la testa a pretesti e richieste assurde che finirebbero con l’aumentare il caos e generebbero una ingiustizia diffusa.
Si agisca senza azioni di natura populistica e strumentale e si adoperi il pugno di ferro contro chi vuole strumentalizzare la situazione in atto e ricattare un popolo in ginocchio.
L’Italia deve ripartire e ce la farà.

I momenti vissuti oggi, siano scolpiti nell’animo di ognuno di noi per evitare che in futuro si compiano gli stessi errori e ci si faccia cogliere impreparati.
Di chiacchere e discorsi persi se ne sono fatti e sentiti tanti, e forse anche quello che sto personalmente scrivendo va catalogato come tale.
Ma la speranza è che alla fine s’inneschi comunque un sentimento di risveglio e di rivolta contro un destino avverso che sta scolvolgendo il quotidiano vivere di ciascuno di noi.
Idealmente stringiamoci tutti in un forte abbraccio perché il nostro grido di fede, di speranza e di coraggio sconfigga il male da qualsiasi parte arrivi.

I miei articoli da oggi vanno in congedo sino a data da destinarsi, speriamo che alla ripresa si abbia motivo di festeggiare ancor di più di quanto ci apprestavamo a fare commentando una semplice partita.

Paolo Rizzo

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