Sempre a fronte alta – Prati verdi … se vuoi

Rubrica di Paolo Rizzo

Mentre il virus dell’urlo di Munch, di savoiarda passione (vedi articolo di 15 gg fa), continua a propagarsi colpendo, questa volta, nientepopodimenoche il real Messina Footbal Club, il Palermo permane in testa alla classifica e scala un’altro gradino verso l’agognato abbandono del mondo dilettantistico.

Giocando male o bene, soffrendo e gioiendo, di riffe e di raffe … la marcia sembra essere ripresa in maniera inesorabile e le polemiche di qualcun’altro, sembrano scivolare sopra gli scarpini della ciurma di Capitan Santana …
Frattanto, non mancano gli argomenti di riflessione che dovrebbero appassionare i tifosi più del costo del ghiacciolo allo stadio, piuttosto che del colore delle mutande del magazziniere … ma a Palermo è così che va e … già lo si sa!!!
Spunto di discussione delle ultime settimane è stato l’agognata realizzazione del centro sportivo che l’attuale società, a dire il vero come la precedente, ha messo come, uno degli obiettivi da raggiungere, per far si che anche la logistica sia da serie superiore rispetto al passato. D’altra parte, l’avere una struttura dove concentrare e svolgere la propria attività in perfetta sintonia tra la prima squadra e l’intero settore giovanile in quasi tutto il mondo è la normalità ma a Palermo no …. e questo già lo si sa!!!!
La vicenda della realizzazione di questo benedetto centro sportivo in tinte rosanero è tornata d’attualità proprio in questi giorni perché, ancora una volta, a fronte di una disponibilità da parte di un privato ad investire ed a realizzare, si è posta l’atavica metodologia politico-amministrativa che impedisce qualsiasi sogno, speranza o realtà …
Tra le aree indicate per la realizzazione di questo centro polivalente, era stata così individuata anche quella porzione di Parco della Favorita che ai più è nota come campo nomadi, proprio dove negli anni ‘80 sorgevano i campi Castelnuovo. Storia del tempo narra che questi ultimi spazi fossero gestiti privatamente e costituivano comunque uno sbocco per le attività ludico-pallonare di tutta la città e finanche di quelle squadre avversarie che li svolgevano l’ultima sgambatura in vista delle partite casalinghe contro il Palermo.
Il rilancio di questa struttura non fu mai completato, anche perché, nel frattempo subentrò la gestione pubblica e la logica palermitana, conseguenza fu che, pian piano, tutto finì per essere abbandonato in una forma di degrado che favorì la conquista degli spazi da parte di un nutrito gruppo di nomadi che si autoelessero padroni assoluti della zona, senza che, ovviamnete, nessuno se ne interessasse o se ne preoccupasse.
Negli anni questa gran bella porzione di parco, finì così dall’essere gestito dai Rom di varie etnie che in barba a qualsiasi legge, prescrizione, vincolo ed autorizzazione, sventrarono la vegetazione, issarono muri, scavarono canali di scarico e raccolta dei propri liquami, realizzarono allacci abusivi con la rete elettrica pubblica, etc, etc …
La cronaca di questi anni, descrisse che tutto ciò che accadeva si realizzava nell’indifferenza generale di politici, forze dell’ordine, mass media e popolazione e facendo prosperare una zona di fervida illegalità creando tutti i presupposti per l’esplosione di una bomba epidemiologica che a confronto degli attuali virus, avrebbe avuto effetti ben più gravi ed incontrollabili …
Al di là della grave disattenzione dei politici, amministratori, magistrati e forze dell’ordine tutte, registriamo quindi anche la colpevole “distrazione” degli ambientalisti più agguerriti, che lasciarono che il corso delle cose devastasse uno dei più bei polmoni verdi d’Europa.
Finalmente grazie allo scrupoloso impegno di qualche ribelle, le magagne vennero a galla e quando cominciarono a fioccare le denuncie e gli avvisi di garanzia, la situazione “campo nomadi” tornò d’attualità, ma ci vollero ancora quindici anni per trovare una soluzione a questa vergogna tutta palermitana … perchè bisognava tutelare l’interesse di tutti, in ragione di una accoglienza sconfinata e di una benevolenza acclarata …

In parole povere, senza l’assenzo dei nomadi residenti e senza una serie di clausole di salvaguardia e di chissà quali condizioni, non si sarebbe mai sgombrata la zona … pur in presenza di palesi reati e costanti pericoli.

Finalmente un paio di anni fa, la liberazione dell’area è divenuta realtà … oppure no!!!
Senza un immediato futuro e senza una reale prospettiva di recupero e con la senzazione che ancora una volta la vittoria della città fosse solo un apparente sogno, figlio di un persistente inganno, l’ex campo nomadi è ancora oggi abbandonato e disastrato!!!
E già … perchè a distanza di quasi due anni, l’ex campo nomadi, è di nuovo in stato di abbandono assoluto e non è dato sapere a noi comuni mortali né i tempi di recupero né i progetti di sviluppo … come d’altronde avviene per gran parte delle cose in questa città … e questo già si sa!!!
Mirri, Di Piazza e company, studiano quindi un progetto di recupero dell’area per realizzare il nuovo centro sportivo rosanero e d’incanto la politica locale si ricorda che quest’area esiste e naturalmente si affretta a rivendicarne paternità, titolarietà e dignità!!!
Assurdo ma vero, anzi palermitano!!!

In particolare i GRETABOYS, rivendicano il vincolo assoluto di riserva del Parco, l’assoluta negazione a qualsiasi forma di trasformazione dell’area, l’assoluta volontà di riservare la zona ai cittadini … e via via discorrendo … in perfetto stile anni novanta, quando ostacolarono sino alla fine la ristrutturazione e l’ampliamento dello stadio della Favorita, adducendo la futura limitazione di veduta di monte Pellegrino a chi proveniva da viale De Gasperi … Come dire ai tempi della conquista dei nomadi ci eravamo temporaneamente assentati, oggi siamo tornati in prima linea!!!
Oggi, quindi la politica locale boccia il progetto di realizzazione del nuovo centro sportivo rosanero … comunque a servizio della città intera … perchè … forse tra vent’anni qualcos’altro in quell’area si farà… e questo già lo si sa!!!
Nel frattempo, contentiamoci del nulla, come sempre.
E’ facile parlare del colore di un pullman o di un prato, è semplice criticare una squadra o un allenatore, è doveroso lamentarsi se in bagno manca lo sciacquone o il barattolo del sapone, ma come sottacere le difficoltà, le avversità le contrarietà di chi poi, anche per la gestione dello stadio, in convenzione “distrattamente” inseriva pretese di biglietti omaggio a profusione … Nessuno se ne interessa, nessuno ne parla … e questo già si sa!!!

Paolo Rizzo

Lascia un messaggio

avatar
  Iscriviti  
Notificami