Sempre a fronte alta – La tela del dipinto
Rubrica di Paolo Rizzo
Evidentemente siamo abituati a non vedere cambiare niente o come diceva Pirandello a vedere cambiare tutto per non cambiare niente…
Gli errori del passato che hanno portato a nefaste situazioni non hanno scalfito per niente la mentalità panormita di agire sempre in ritardo o di non agire per niente.
La situazione venutasi a creare all’ombra del Pellegrino, non é per niente facile e bella anche perché l’amato Palermo non ha alcuna possibilità di fallire il suo unico obiettivo stagionale, considerato che l’eventualità di una promozione mancata provocherebbe una catastrofe finanziaria, organizzativa e gestionale che non lascerebbe scampo a nessuno … e con nessuno si intende dal magazziniere al presidente, dal giocatore all’allenatore, dal tifoso al giornalista.
Agli attenti lettori di questa rubrica, non sarà sfuggita, l’attenzione che veniva riposta su particolari articoli dove comunque si evidenziava la difficoltà del percorso, la gestione della situazione, la ricerca di entusiasmo, la voglia di rinascita… A volte pur di eliminare il clima di polemiche e di scetticismo sulle quotidiane vicende in rosanero, è stato intimato di pensare esclusivamente a sostenere la squadra ed a incoraggiare gli addetti ai lavori in nome proprio di una promozione da raggiungere ad ogni costo …
I risultati fantastici ottenuti sul campo, avevano fatto superare diffidenze e maldicenze, inutili critiche e sterili “cotiche”… starnuti e saluti … ma poi pian piano qualcosa si è rotto e la dura legge del campo ha acceso i riflettori su tutto quello che poteva essere e non è stato, su quello che doveva farsi e non si è fatto, su come poteva essere e come invece era diventato …
Caratterialmente il Palermitano è questo … ipocrita e vendicativo, distruttivo e disamorato, catastrofico e strafottente … quando gliene dai la possibilità, ti rinfaccia tutto …
Senza girarci poi tanto intorno la situazione del Palermo, descritta dai social è questa :
– c’è un allenatore che non piace quasi a nessun tifoso perché il gioco in campo latita, c’è di nuovo un allenatore che non fa rendere la squadra per come forse potrebbe, c’è sempre un allenatore che sembrerebbe aver perso il controllo dello spogliatoio, c’è inoltre un allenatore che si pone in maniera sfrontata ed irrisoria nei confronti dei tifosi ... c’è solo un allenatore da cambiare …
– c’è una squadra che sembra aver superato la voglia di appartenzenza e gestisce il campo come un lavoro da scrivania, c’è la stessa squadra che non fa più spogliatoio e che si è spaccata tra chi gioca, chi gioca di meno e chi non gioca proprio; c’è ancora una squadra che non sembrerebbe invincibile e super dotata come nel principio di campionato e andrebbe rinforzata urgentemente ed adeguatamente; c’è infine una squadra, o qualcuno in squadra, che non è in perfetta sintonia con quello stesso allenatore che qualcuno vorrebbe esonerare … c’è una squadra che si è fatta rimontare punti su punti da chi insegue …
– c’è una società che ha dei limiti che rendono incerti i programmi; c’è una società che non sta intervenendo per come la situazione richiede; c’è una società che non sembra mantenere quello che aveva promesso anche in chiave di distinzione con il recente passato; c’è una società di imprenditori che dimentica di essere anche tifosa …
– c’è una tifoseria che non è per niente unita; c’è una tifoseria che interviene su ogni argomento tranne su quelli giusti; c’è una tifoseria che aspetta e spera … c’è una tifoseria che ha dimenticato cosa significa dare fiducia e seguito alle persone sbagliate …
Per ogni argomento e per ogni personaggio indicato ed individiato dal palcoscenico dei social, sarebbe utile fare una attenta e giusta riflessione ma chi vi scrive non si ritiene all’altezza di professare solo il giusto, scavalcando l’ovvio e sposando il trascendentale …
Quello che però oggi si vuole sottolineare un pò a tutte le parti chiamate in causa è che “le chiacchere ed i distintivi” non servono a nulla, che la situazione in atto va affrontata tirando fuori gli attributi e che nessuno può ritenersi escluso dai rischi che si corrono.
Chi al portafoglio, chi al prestigio, chi all’onore … tutti saranno partecipi del futuro rosanero in qualsiasi modo vada a finire anche se è chiaro che mentre il mister e la squadra avranno sempre un’altra chance per potersi riscattare e salvarsi dal baratro, chi ci sta mettendo il portafoglio e chi sangue e sudore, avrà ben altre ferite da leccarsi.
In uno scenario nefasto quale quello della mancata promozione, (e contestualmente facciamo ed invitiamo a fare tutti gli scongiuri possibili sia umani che disumani) caro Presidente, Vice Presidente o azionisti che siete, i vostri sforzi ed i vostri investimenti si scioglieranno come neve al sole e la botta non sarà semplice da assorbire in questi tempi grami dove nessuno vuol ancor di più gettare i soldi al vento, pur magari avendone in abbondanza … Anche l’eventuale ripescaggio a scoppio ritardato sarebbe lesivo per la credibilità di una dirigenza che si vuol mostrare all’esterno come rivoluzionaria ed innovativa e per tale, con un prodotto più facilmente e produttivamente vendibile … anche perché i quarantamila di Roma o i diecimila di quest’anno, non si vedranno forse più … neanche nelle foto ricordo che ognuno di noi gelosamente conserva.
In caso di mancato abbandono di questa categoria (e qui rifacciamo tutti gli scongiuri di prima, moltiplicandoli per tre come simbolo del numero perfetto) anche i tifosi e chi li rapperesenta avrebbero tutto da perdere il che significherebbe anche mettere la parola fine ai progetti di ripartenza della Curva, dell’appartenza della città, della voglia di riscatto e di rinascita di un popolo. Al di là dei sempre più esigui intransigenti ultras che macinano kilometri e patiscono angherie e fatiche e che sicuramente resterebbero fedeli alla causa in ogni categoria, per sempre ed oltre, il resto della tifoseria tornerebbe a bivaccare sui divani in attesa che la strisciata di turno la rapisca e la trascini in un mondo dorato di scudetti e coppe dei campioni …
Oggi siamo sempre primi in classifica, nulla è perduto ma nulla è stato neanche già vinto e conquistato. Il momento è difficile e non c’è da ignorarlo.
Da questa rubrica, da questo sito, da questa tastiera, proprio a voi Dirigenti e Tifosi va rivolto un appello che è un grido estremo di battaglia … CARICAAAAAAAAA!!!
Non si lasci nulla di intentato, non si agisca con colpevole ritardo, con superficialità, con distacco, con arroganza, con scissioni, con freddezza, con paura … l’obiettivo é …VINCEREEEE!!!!
Paolo Rizzo
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