Noi saremo sempre qua!
La gloria e la sofferenza, le speranze e le delusioni, le stelle, la polvere ed infine il baratro. Qualcuno non si augurava di vivere (o di rivivere) questi momenti, altri la vedono come una liberazione da un’interminabile agonia. A prescindere si è però palesata una triste realtà, un’onta che, chi l’ha già vissuta nell’86, ricorda con amarezza ed orgoglio, parlando con chi non c’era o non ricorda.
Con amarezza perché ha visto i propri colori cancellati dal calcio professionistico, i sogni infranti di chi, nonostante tutto, continuava a sperare.
Con orgoglio per poter dire “io c’ero allora e ci sono ancora oggi…e sempre ci sarò”. Usque ad finem, fino alla morte.
Perché questi colori sono qualcosa che ti cuci addosso, come una seconda pelle, sono un sangue che ti scorre nelle vene, un ossigeno che ti riempie i polmoni, linfa vitale senza la quale la tua vita non avrebbe più lo stesso gusto, dolce ed amaro.
Io sono uno di quelli che nell’86 non era nato. Sono uno di quelli che insieme a tanti altri vive per la prima volta questa esperienza. Ed in questo momento penso a chi c’era allora e c’è ancora oggi, chi allora lottava e lotta ancora adesso, per lo stesso ideale, per gli stessi identici colori, A o D. E penso a chi nel frattempo si è unito alla stessa causa, spinto dalla stessa passione, dallo stesso amore che spinge me.
Ed allora sono sicuro che anche io potrò ricordare il 2019 con amarezza e con orgoglio. L’orgoglio di dire “io c’ero allora e ci sono ancora oggi…e sempre ci sarò”.
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