Sempre a fronte alta – Dove sta la novità …
Rubrica di Paolo Rizzo
Rientro in pista dopo un periodo ai box e subito mi imbatto in una brutta storia, che puzza di marcio e si configura come l’ennesima grande inqualificabile vicenda all’italiana.
E’ da circa vent’anni che ininterrottamente la governance del calcio tenta (e debbo dire con discerti risultati) di distruggere quello che è il nostro sport nazionalpopolare e ogni giorno che passa i colpi di maglio assestati sono sempre più dolorosi per quel tifoso sognatore che in quei novanta minuti di calcio giocato (o presunto tale), riesce a far echeggiare il suo grido di speranza, di gioia, di passione…
Hanno avuto la forza di creare il calcio spezzatino con partite a tutte le ore e tutti i giorni possibili, hanno fatto disputare partite ovunque geograficamente irraggiungibili con lo scopo di attrarre gli sponsor, hanno sospeso campionati, riammesso squadre, escluso decisioni quando già i campionati volgevano al termine, hanno sperimentato il var che è una moviola a scoppio ritardato tant’è che fioccano i ripensamenti e le inversioni di campo mentre già si gioca, hanno inventato barriere e fili spinati negli stadi dove il tifo è stato bannato o meglio daspato, hanno ridotto la nazionale azzurra ad una squadretta di terza serie che si dibatte per non retrocedere, hanno lasciato che i prezzi dei biglietti fossero liberalizzati per lucrare sulle spalle delle famiglie e degli operai che non possono barattare la spesa con un posto allo stadio……….Questo è quello che rimane del calcio dei nostri genitori e francamente oggi è soltanto un calcio nei coglioni.
Non contenti di tutto ciò, continuano a governare sempre gli stessi, poco importa se indagati o meno, poco importa se radiati o no, poco importa se condannati o innocenti in un clima di santa inquisizione che fa scattare la rappresaglia non appena non ci si piega a questa logica criminale che trova sponda proprio all’interno della stessa confraternita di squadre che sanno comunque di avere le spalle coperte…e ben sapendo che il conto lo ha pagato e sempre lo pagherà quell’universo di squadre che stanno a sud dei tropici, a sud del vaticano, a sud dell’uman divino equilibrio.
Ennesimo specchio di ciò che accade è quello che accade oggi all’Unione Sportiva Città di Palermo. Spogliandomi dalla veste di vecchio tifoso della gloriosa casacca rosanero, mi sforzerò di evidenziare tutte quelle macchie marroni che si intravedono in questa bandiera bianca che qualcuno ha frettolosamente innalzato alle spalle dello stesso Palermo.
Il Palermo viene deferito per illeciti amministrativi protrattisi per tre stagioni consecutive e sui quali si è già espresso il tribunale civile che ha respinto l’ipotesi di fallimento , la Cosivic che è l’organo di controllo della Lega che ha vidimato gli stessi bilanci contestati, consentendo la regolare iscrizione ai campionati trascorsi, la stessa federazione che ha mandato ispettori e vigilantes a vagliare bilanci sospesi ed in corso, con l’ausilio della guardia di finanza che ha svolto indagini autonome e parallele. Nonostante tutto ciò, il Tribunale Federale Nazionale che sarebbe l’organo inquirente della Lega decide non solo di deferire il Palermo Calcio, ma di applicare il massimo della pena possibile, e cioè la retrocessione , nonostante fino a qualche mese prima ben altre società avevano subito, con accuse simili, al massimo qualche punto di penalizzazione.
Nonostante l’arringa difensiva della società di via del fante che si basa tra l’altro sul fatto che la presunta inesigibilità dei crediti vantati e messi in attivo nei bilanci contestati, è falsa in quanto tanto la vecchia quanto la nuova società subentrata – Arkus ndr – hanno provveduto nei termini previsti da contratto a saldare secondo spettanze enunciate. Ma c’è di più viene anche contestato il fatto che per gli stessi falsi in bilancio, la federazione si è già espressa, che ad oggi la nuova società ha ben valide e solide garanzie per ripartire da zero o quasi. Il tutto avviene alla vigilia dei play off e frettolosamente il tribunale si esprime con il massimo della sanzione da applicare, sovvertendo la regolare classifica ottenuta sul campo. Sempre di gran premura il Consiglio Federale costituito in gran parte da squadre direttamente interessate alla vicenda (Salernitana, venezia, Perugia, Benevento….) ha deciso di applicare immediatamente la sentenza dando il via ai play off ed abolendo i play out, senza tener conto che il Palermo ha la possibilità di far appello sino al terzo grado!!!!
Incredibile ma vero o meglio italico!!
Aldilà del resoconto sommario e veloce di ciò che si sta porcherosamente verificando nelle stanze del palazzaccio romano, occorre fare delle riflessioni.
La prima è basata sul fatto che ancora una volta si vuole applicare una sentenza con il massimo del rigore verso una società del Sud e questo dovrebbe far riflettere quei dirigenti della Salernitana e del Benevento che tanto agitano la scure della giustizia e della legalità ( Bari, Catania, Palermo, Siracusa, Messina, Reggina…sono ancora oggi esempi di come al di sotto di quel richiamato baricentro, si macella carne ed osso a più non posso), fermo restando che se il paladino della giustizia è tal Lotito…….
Perchè tanta fretta nel giudicare, nel decidere, nel sovvertire le regole del gioco? In genere chi corre è perché fugge da qualcosa o ha da nascondere qualcosa… La FIGC ed il signor Balata da cosa fuggono, cosa hanno da nascondere, considerato che per loro stessa ammissione i bilanci di mezza serie B sono da attenzionare al pari di quelli di mezza serie A, perché non del tutto trasparenti e figli di una gestione fin troppo allegra degli stessi organi di controllo?
Il Palermo l’anno scorso fu vittima in quel di Frosinone di una gestione sportiva alquanto discutibile che l’ha visto comunque soccombente sul campo ma vittorioso in tribunale, considerato che da più parti è stato scritto che il comportamento antisportivo dei frusinati, andava sanzionato in ben altro modo che non quello blando adottato dalla federazione. La querelle, che si è trascinata per lunghi mesi ed alla fine ha avuto il suo epilogo pochi giorni fa, dove sostanzialmente veniva riconosciuto sottovoce il diritto della società rosanero ad ottenere un congruo risarcimento…. Ebbene sovviene il dubbio che una mente criminale e vendicativa abbia potuto saldare i conti, attraverso un processo-farsa che lascia dubbi o meglio certezze sulla sua ingiustizia. La Federazione si vendica per essere stata messa in discussione sulla gestione dei play-off dell’anno scorso…
La Federazione e con essa lo stesso Consiglio Federale applica dei punti di penalizzazione al Chievo per illecito amministrativo, consentendogli comunque di disputare il campionato di massima serie…nel caso del Palermo calcio applica una retrocessione in serie C, impedendo comunque di disputare i play-off con probabile conseguimento – sul campo della promozione in serie A…quindi applica una doppia pena afflittiva per lo stesso presunto reato!!!
Sorpende infine come dinanzi a cotal presunto reato, non vengano presi provvedimenti nei confronti della Cosivic che aveva il dovere di vigilare, degli ispettori della lega che son venuti fino in sede ed hanno attestato che nulla c’era da obiettare sui bilanci e sulla gestione, sui giudici e sugli inquirenti che già si sono espressi escludendo una ipotesi di fallimento o di inesigibilità dei crediti esposti….tralasciando il fatto che Zampadilegno non risulta in ogni caso implicato in alcun deferimento di natura sportiva…..
Dinanzi a tutta questa massa maleodorante fatta di quanto di peggio la natura umana e criminale possa produrre, ci sta qualcosa che ancora qualcuno chiama calcio, chiama spettacolo, chiama sport…e quel che è peggio che non è una novità che vicende simili hanno già inondato di fango i corridoi della Lega, hanno già colpito e ferito i tifosi che ancora credono che sia soltanto uno sport, un semplice rotolare verso la rete di una sfera di cuoio che pur sempre sporca di fango è…..
Già i tifosi …ed a loro chi pensa…a loro chi da ragione…a loro chi restituirà ciò che è stato tolto?….
Non aspettate la solidarietà degli altri, non sperate nel politico che protesti, non pensate che si mobilitino le masse per esprimere rispetto….non accadrà nulla di tutto questo come non è mai accaduto nel corso del tempo finanche per cose più gravi. Il popolo non reagisce a niente, allarga le spalle ed aspetta che passi la burrasca inerme o tutto al più seduto dietro ad un pc con una tastiera da ticchettare…Non siamo come la Francia, la Grecia, il Venezuela….noi subiamo, inghiottiamo e siamo pronti a subire sempre.
Cari tifosi siete soli e forse nemmeno quei cinquemila che hanno affollato lo stadio tutto l’anno o quei duecento che si sono fatti diciannove trasferte di seguito.
Ebbene a questi tifosi rimasti, mi sento di dire una cosa e cioè che è proprio dalle disgrazie che occorre saper risorgere e farlo nella maniera più giusta che è quella di far esplorere l’orgoglio, la passione, l’appartenenza, l’amore. All’inizio sarà dura perché l’universo che li circonda sarà ostile e saranno più gli sfottò che le pacche sulle spalle, saranno i primi vicini di gradone ad abbandonare la nave, saranno i più piccini unitamente a quelli con i capelli bianchi a tradire la causa, ma chi saprà resistere, chi avrà forza e coraggio dovrà saper inghiottire, sapendo che il giorno della riscossa non tarderà a venire e quel giorno ciascuno dei guerrieri avrà la sua parte di gloria e quella casacca rosanero risorgerà dagli abissi, più invincibile che mai.
Il Palermo all’epoca l’avevano radiato, erano i tempi di Matta…ma quei mille, quei cinquemila non lo abbandonarono un solo istante e quando con l’Atletico Mineiro, dallo spogliatoio sbucarono quelle maglie rosa che profumavano di zagara e di riscossa, loro erano là, con il cuore gonfio d’orgoglio perché adesso insieme ad altri trentacinquemila tifosi erano testimoni di una resurrezione che nulla aveva potuto fermare, impedire, ostacolare…..
Caro tifoso rosanero, le ingiustizie e le angherie per noi non sono una novità e mai lasceranno di ostacolare il nostro cammino…ma noi non siamo qua per caso e non siamo di passaggio.. Noi siamo il Palermo. Ieri, Oggi, Domani, Sempre finche morte non ci separi.
Paolo Rizzo
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