Sempre a fronte alta – Feste, fasti e trik trak

Rubrica di Paolo Rizzo.

 

Così come preannunciato la scorsa settimana, gli incroci europei tra tifosi di opposte fazioni hanno lasciato qualche strascico. In particolare si continua a parlare della partita di Roma, Lazio – Eintracht, dove protagonisti sono stati i tifosi tedeschi, autori di numerose scorrerie.

In centro città come in zona Olimpico hanno ripetutamnete cercato lo scontro con i laziali e con la polizia e hanno marciato vestiti di nero in lungo e largo per dimostrare la loro superiorità.

All’interno dello stadio, poi, hanno illuminato la notte della partita con torce e bengala, tentando pure una invasione di campo, non si sa se pacifica o meno. Alla fine sono tornati in patria con i tre punti ottenuti sul campo e con una decina di denuncie addosso, che immaginiamo si siano già scrollati di dosso, come avviene per ogni scorribanda compiuta in terra straniera.

Sull’altra sponda capitolina – fronte romanismo – è esplosa la protesta anti Ballotta che paga lo scarso rendimento sul campo, tenuto dalla squadra. La partita con il Genoa è stata così caratterizzata dalla dura protesta dei sostenitori giallorossi che cominciano ad essere stanchi anche della dolce vita che conducono i giocatori all’ombra del colosseo. Sempre gli stessi ultras hanno parimenti manifestato il loro disappunto per il caro biglietti dilagante ormai in tutti gli stadi italiani e che – per fare un prossimo futuro impegno – evidenzia una spesa di 65 euro per assistere alla sfida di Torino con la Juventus di domenica prossima.

Per restare all’ombra della Mole, parliamo del derby tra il Torino e la Juventus che ha infiammato una intera città.

Il bilancio sotto il profilo delle conseguenze è abbastanza corposo visto che si contano ben 7 diffide per attacchinaggio abusivo ( la città è stata tapezzata di manifesti anti-toro dai bianconeri) e altrettante denuncie, anzi nove per la precisione, per gli scontri avvenuti in prossimità dello stadio.

Protagonisti sono stati i Drughi che hanno inscenato un corteo non autorizzato ed alla fine si sono scontrati con i celerini che non gli hanno consentito di proseguire oltre.

Dai resoconti si legge che i denunziati siano per la maggior parte di nazianalità francese e tra questi, figura pure un poliziotto transalpino che si sarebbe reso protagonista, tra l’altro dell’accensione di bengala e bomboni. A tal proposito, non è dato capire se indirizzati verso i tifosi granata o verso i suoi stessi colleghi in divisa…..C’è chi parla di infiltraggio….e chi di pre-filtraggio. Ma i panni sporchi è meglio se li lavino tra di loro piuttosto che in lavatrice….

Parlando di fiaccole e luminarie notizie di cronaca ci narrano della grande festa presso l’Arena Civica di Milano della Curva Sud rossonera. L’occasione è stata data dall’anniversario della nascita del movimento ultras meneghino avvenuta cinquantanni fa. Alle celebrazioni hanno partecipato migliaia di tifosi, vecchie glorie rossonere e…finanche…il ministro dell’interno Salvini, famoso afficionado rossonero.

Al fascino del potere hanno ceduto un po’ tutti, compresi i capi storici della curva, che sebbene con diffide e denuncie sulle spalle, hanno accolto, con esagerato slancio, forse uno dei più acerrimi nemici dell’intero movimento ultras italiano. Che sia l’inizio di una nuova era o la conferma dei una caduta di ideali, lo dirà il tempo…frattanto godiamoci le foto in primo piano e le sterili polemiche politiche.

Cime tempestose, o meglio acque agitate sono state registrate in Sardegna, dove era impegnato il Napoli in occasione del match con il Cagliari.

Due tifoserie, quella sarda e quella campana, che non sono proprio in sintonia e che non hanno perso occasione per essere ancora una volta in disaccordo. Scalpore ha destato quindi l’assalto di alcuni facinorosi in località Capoterra a danno dei rivali ospitati in una struttura ricettiva. Fortunatamnete l’assalto non ha avuto conseguenze ed oggi il rimpallo tra una ricostruzione verosimile e l’altra è ancora più agguerrita della rivalità narrata…

Come al solito è questione di punti di vista e di sutura…

Anche il calcio minore, come frequentemente ormai accade, ha focalizzato l’attenzione su qualche episodio.

Ad esempio nella remota Troina, in provincia di Enna, due fazioni di tifosi avversari , l’una parteggiante per il Marsala l’altra per l’Acireale, si sono ritrovate di fronte.

Dopo qualche convenevole e augurio di buon natale, ed ad avere la peggio è stato lo striscione dei biancazzurri trapanesi, che in un batter dìocchio si è ritrovato a bordo del pullman dei granata acesi.

L’onta è stata riparata con l’intervento dei poliziotti che hanno bloccato i “malfattori” recuperando lo striscione e denunciando gli ultras etnei.

Conoscendo la scuola di pensiero degli ultras, non è difficile immaginare quale sia l’ulteriore finale di questa storia che vedrà riposto definitivamente in soffitta la pezza biancazzurra e in cerca di altra occupazione il gruppo lilibetano protagonista di questa domenica del cactus.

Per finire parliamo di un ballo e precisamnete il ballo del qua-qua.

Un autentico valzer di permessi e divieti alla partecipazione della trasferta, ha anticipato la partita Brescia – Lecce. Fino alla vigilia si sono alternate speranze e delusioni per i tifosi salentini che avrebbero voluto seguire la squadra in terra lombarda. Ma la partita considerata a “rischio” non è riuscita a far mettere d’accordo nessuno e così mentre una questura autorizzava il viaggio, una prefettura vietava l’arrivo…mentre una società vendeva i biglietti….un commissario diffidava dall’acquisto……Alla fine pur senza musica, il ballo è continuato e la festa è andata avanti pur senza invitati…rendendo tutti infelici e scontenti.

Frattanto i tifosi dello Sporting Lisbona hanno celebrato la bontà degli ideali e dello spirito portato avanti negli anni, dal movimento ultra italiano componendo una sommaria cooregrafia sugli spalti…Una celebrazione rivolta al passato verrebbe da dire, visti i tempi di crisi che sta vivendo il popolo dei gradoni dello stivalone …..

Per i canti e per i doni sotto l’albero appuntamento alla prossima.

 

Paolo Rizzo

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