Sempre a fronte alta – L’amore che non ti aspetti…

Rubrica di Paolo Rizzo.

L’amore che non ti aspetti e forse non ti meriti.

Come riportato ampiamente su molti mezzi di informazione, è notizia di questi giorni che un cittadino cinese, da tempo trasferitosi a Palermo, durante un suo viaggio a Palermo, s’innamorò della città, dei suoi profumi, della sua gente a tal punto da non voler più tornare nella sua patria natia.

Lui, anzi non perdeva occasione per recarsi allo stadio e tifare Palermo con tanto di sciarpa al collo e bandiera in mano. Ed a chi tra i suoi connazionali presenti nella chinatown di via Lincoln lo prendeva in giro, rispondeva che qua a Palermo aveva trovato tutto e per questo lo considerava il suo paradiso terrestre.

Oggi il cinese, ribattezzatosi lui stesso SaSà Chen, in onore dei nomignoli più simpatici che vigono in città, non c’è più ma questo non gli ha impedito di coronare l’ultimo suo sogno e cioè quello di essere seppellito a Palermo, proprio perché neanche la morte lo separasse dal suo paradiso……

Dopo che a Padova, in virtù di un gemellaggio tra le tifoserie vecchio almeno di 30 anni, avevano dato ampio risalto al loro legame con la nostra città , riuscendo finanche ad imprimere sulle maglie della propria squadra il nome ed i colori del Palermo, ecco che a Lecce in occasione della scorsa partita le manifestazioni di amicizia tra i tifosi, sono state numerose ed evidenti in ragione di un legame, che con il passare del tempo, si è sempre più fortificato indipendentemente dagli alterni risultati ottenuti sul campo dalle due squadre….L’amore è bello anche se non è litigarello….

Frattanto, invece a Siracusa c’è stata una vera e propria sollevazione dei tifosi contro le “bardature rossazzurreimpresse sulla maglia della loro squadra, dalla nuova dirigenza di origine cataneseInsomma il troppo è troppo e di Catania, a Siracusa non ne vogliono proprio sapere…

Sempre in ambito regionale evidenziamo che si è verificato un proprio non piacevole incontro tra gli ultras peloritani e quelli baresi di ritorno rispettivamente dalle proprie trasferte…Agli imbarcaderi dello stretto, sono così volati senza troppi convenevoli insulti, cazzotti e fiaccole che hanno illuminato l’ingresso del porto.

C’è da dire che gli stessi supporters giallorossi avevano in precedenza subito un agguato da parte dei tarantini proprio nei pressi di Torre del Greco, mentre appena giunti nei pressi dello stadio campano, sembrerebbe che neanche i tifosi di casa li abbiano accolti a braccia aperte….

Insomma un bad-tour tra nemici di tutte le curve che deve averli impressionati abbastanza…da farli riflettere sull’opportunità o meno di muoversi da casa…

Su per l’italico stivale, arriviamo sino in Friuli.

Già da qualche anno, i supporters dell’Udinese e quelli del Napoli non perdono occasione per rinnovare la loro reciproca antipatia e così, in occasione della scorsa partita in quel di Udine, la cooreografia della curva bianconera con numerose banane esposte ed i soliti cori razzisti a sbeffeggiare i napoletani, hanno contribuito ad elevare la tensione sugli spalti.

Al termine dell’incontro, si sono verificati dei tafferugli che hanno determinato la somministrazione immediata di qualche daspo.

Ed a proposito di tali provvedimenti, sembrerebbe che uno di questi sia stato emesso a causa di un mozzicone di sigaretta lanciato da un settore all’altro…

Come dire, ormai la libertà va in fumo in tutte le maniere.

In questa settimana di incroci internazionali, grazie alle partite di coppa, segnaliamo due episodi di spontanea affettuosità.

I tifosi del Cska Mosca hanno infatti steso un lungo striscione che univa le vittime dell’ Heysel (Juventus – Liverpool del 1985) a quelle di Luzhniki . ( partita di coppa uefa del 1980 tra il Cska e l’Haarlem, in cui perirono 66 persone nella calca dell’uscita dallo stadio) .

Un ricambio di cortesie in memoria delle vittime dimenticate dall’intera sistema calcio ma non dalle tifoserie.

Il secondo episodio, è quello che ha visto i tifosi parigini del Psg, diffondere comunicati di benvenuto nei confronti dei prossimi avversari napoletani, che faranno visita alla capitale parigina, in occasione dell’imminente PSG – Napoli.

I bene informati dicono che l’amicizia tra le due tifoserie sia nata grazie alla reciproca antipatia con i marsigliesi.

In ultimo dedichiamo una chiosa finale al servizio di Report sulla Curva della Juventus.

Quello raccontato è sicuramente una spaccato verosimile di quanto accaduto ed ancora accade a Torino e probabilmente in gran parte d’Italia, o perlomeno laddove i numeri, delle presenze allo stadio, lo consentono.

Fiumi di indagini della magistratura e delle forze dell’ordine, hanno evidenziato i rapporti criminali che spesso legano determinate tifoserie al sottobosco della delinquenza e della politica, che vedono negli stadi le migliori casse di risonanze utili per ai loro proclami e per i loro loschi affari.

Spesso, gli avvenimenti sportivi vengono surclassati da ben altri interessi che finiscono con il rivoluzionare quello che in apparenza sembrerebbe un mondo di sport e di sudore, anche se con lauti guadagni per i protagonisti.

Seguendo il servizio di Report, le riflessioni spontanee hanno ben chiarito (o forse confermato) che il marcio ha preso il sopravvento e che i legami che spesso vedono uniti i tifosi ai giocatori o alle società, hanno ben altro scopo che quello di lottare per il raggiungimento di una vittoria sportiva.

Ecco che i tifosi si trasformano in bodyguard per la società, si occupano di merchandising , di biglietti e di viaggi….generando rapporti personali e fiduciari che non consentono più di essere obiettivi nel giudicare l’operato gli uni degli altri e determinando pericolose connivenze che portano a giustificare tanto se la squadra non s’impegna quanto se la tifoseria lede i regolamenti.

Questo è lo sport, questo è il calcio, di cui non avremmo avuto bisogno, di cui non avremmo mai avuto la necessità di parlare…ma intanto è quello che ormai regna, più di quello giocato già marchiato a fuoco dalla modernità dei tempi.

Lo sconforto è tanto dinanzi a questa situazione…

Ma in un impeto di rabbiosa passione e di illuminata fede, abbiamo tutti forse il dovere continuare a sognare di cooregrafie fatte per emozionare uno stadio, di bandieroni cuciti per sventolare una fede, di treni sporchi e pullman fumanti pieni di ragazzi in cerca di una vittoria da tre punti, di una fiaccola accesa per riscaldare una passione che passa da padre in figlio…..sennò meglio starsene tutti a casa e non scrivere o commentare nulla, perché di certe situazioni ne abbiamo già piena la comune e quotidiana esistenza

Paolo Rizzo

 

 

 

 

 

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